La lettera di CGIL, CISL e UIL al Presidente della Repubblica sulle condizioni di degrado urbanistico, produttivo e sociale di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, per chiedere una visita con la finalità di sollecitare interventi ormai improcrastinabili, segnala, ancora una volta, quale sia il momento difficile, serio, che sta attraversando il territorio che come sappiamo presenta l’aggravante dello scioglimento di entrambi Consigli Comunali per infiltrazioni camorristiche.
È un appello che segnala la necessità di ripercorrere le scelte fatte in questi anni e anche la difficoltà di oggi a interloquire con le Istituzioni e con le stesse Commissioni straordinarie che si sono insediate.
Sono, peraltro, temi che i sindacati avevano già evidenziato nel documento del 7 marzo a pochi giorni dallo scioglimento dei due Consigli Comunali.
Nella richiesta d’incontro del 15 novembre alle Commissioni straordinarie delle due città, CGIL, CISL e UIL segnalavano urgenze che andrebbero affrontate immediatamente. Per Castellammare – in particolare – indicavano: progetti CIS e PNRR, Progetti del Contratto d’Area, situazione occupazionale, trasporto e Terme. È necessario, anche dopo le diverse iniziative che si stanno sviluppando in città (da quelle promosse dalla Chiesa alle associazioni) che non si lasci cadere nel vuoto l’appello del Sindacato.
Ho provato a sostenere questa necessità con la lettera inviata il 9 marzo ai sindacati e con il documento dell’11 novembre. Resto convinto che sulle urgenze produttive, sociali , sul lavoro da mettere in campo per non perdere i rilevanti fondi assegnati ,sia necessario un impegno comune di tutte le forze interessate,della Regione e della Città Metropolitana.
I sindacati nel documento di marzo scrivevano in modo netto “è per questo che come CGIL CISL UIL chiediamo ai due Commissari chiamati a fronteggiare nei prossimi due anni l’emergenza di non limitarsi all’ordinaria amministrazione, ma di stringere una grande alleanza istituzionale e sociale per rilanciare le città: solo così possiamo sconfiggere la camorra, il malaffare e la mala politica, un connubio che da troppi decenni ammorba l’aria e uccide la speranza”.
È con la stessa nettezza che sostengo l’appello dei sindacati.