“Facciamo nascere la cultura del Turismo“: Il contributo di Giovanni Di Maio, Direttore Retail Intesa Sanpaolo, alla discussione aperta sullo Scaffale

Di Giovanni Di Maio:

Per prima cosa vorrei ringraziare Salvatore Vozza e Luigj Battista per avere avuto l’intuizione di aprire una discussione seria sul futuro di Castellammare in un momento lontano dall ‘evento elettorale.

Vorrei portare il mio piccolo contributo alla discussione nella speranza che tanti altri facciano sentire la loro voce, le proprie idee….

Partendo dalla lucida analisi fatta da entrambi, vorrei sviluppare il discorso seguendo un ragionamento puramente economico.

Abbiamo fatto trascorrere decenni senza capire l’ importanza economica che per questa città può avere il turismo.

Castellammare ha ricevuto in dono dalla natura una collocazione geografica che tutti ci invidiano , chi osserva la città coglie immediatamente le potenzialità e non si spiega come sia possibile che noi cittadini non lo intuiamo.

La responsabilità purtroppo è nostra, non abbiamo subito nessuna imposizione, ma semplicemente abbiamo sempre utilizzato male il potente strumento del voto.

Guidati da poca passione per la cosa pubblica e da piccoli e grandi interessi personali, abbiamo imposto a questa città una mediocre classe politica, che ha ridotto negli anni la nostra comunità nello stato pietoso in cui riversa e il tutto si è concluso con il drammatico scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche.

E proprio per questo che l’iniziativa di Salvatore e luigi assume. ancora più valore, perché parla alle nostre coscienze, alle nostre responsabilità, il tutto avviene nel momento giusto, lontani dalle elezioni, ora non servono voti ora serve un ragionamento pubblico, che aiuti tutti a capire quali sono le potenzialità di Castellammare.

Luigi definisce Castellammare con due colori il verde dei monti e il blu del mare e da li dobbiamo ripartire.

Noi siamo la città del mare e dei Monti e aggiungo dobbiamo diventare un grande “hub logistico”, la porta d’ingresso della penisola.

Ritornando alla collocazione geografica, mi preme evidenziare che pochi chilometri ci dividono da Sorrento, poche migliaia nautiche dall isola di Capri e poi siamo addirittura confinanti con la città di Pompei, tutte località di fama Internazionale che attirano ogni anno milioni di turisti.

Tutto questo flusso di ricchezza economica, perché di questo parliamo, non sfiora neanche lontanamente Castellammare l’economia stabiese.

Noi abbiamo delle autonome attrazioni, la città del verde e del blu, può declinare la sua offerta turistica attraverso la ricchezza delle sue acque, facendo conoscere la sua millenaria storia, creando una tradizione moderna e storica della arte della costruzione navale, valorizzando l’enorme polmone verde rappresentato dalla montagna del Faito, che è letteralmente parte integrante della città.

Questi di sopra sono tutti temi economici e quindi il turismo deve essere il volano lo strumento di rilancio nazionale ed internazionale di questa città.

Motivi di lavoro mi hanno portato per dieci anni a conoscere la realtà Sorrentina.

Occupandomi di economia sul territorio, ho ben visto come i Sorrentini abbiano intuito, dal dopo guerra in poi, pur non avendo le nostre risorse, quanto sia importante il turismo, che ha portato in quelle zone benefici per tutti, dall’ imprenditore alberghiero al lavoratore dipendete.

Questa è stata una semplice ma grande rivoluzione economica, di cui tutti hanno beneficiato.

Vi do un solo dato che sintetizza il tutto, pensate all’ incremento economico che hanno avuto i cespiti immobiliari in quelle zone, chi aveva una qualunque casa di proprietà è diventato milionario.

Il tema turismo deve diventare l’argomento di discussione in questi mesi quando tutti dovremmo sforzarci per fare capire ai nostri concittadini l’importanza, bisogna fare nascere in tutti là cultura del turismo, affinché questa domanda diventi nelle urne una forte richiesta di cambiamento.

Mi piace pensare, in chiusura di questo ragionamento, che il futuro governo di questa città realizzi questa rivoluzione culturale, spero che questa necessità sia avvertita da tanti stabiesi e che almeno la prossima volta utilizzino bene il voto.

Giovanni Di Maio.

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