Nel PNRR scelte inaccettabili per il porto di Castellammare.
Sono stato portato a pensare, leggendo il documento “investimenti e riforme del PNRR per la Portualità”, che Castellammare – per uno strano destino – se vuole ottenere finanziamenti dai quali oggi risulta esclusa deve fare la scelta di chiamare anche il Porto Antico,Porto di Salerno o di Napoli.
Naturalmente ha più possibilità se opta per Salerno, sono certo che la cosa non sfuggirebbe a livello Regionale e sarebbe apprezzata del Presidente dell’AdSP Tirreno centrale.
Leggendo il documento e in particolare la parte concernente i progetti approvati per l’AdSP di Napoli – Salerno – Castellammare , si è costretti a prendere atto con tristezza che Castellammare è stata esclusa dai finanziamenti. Con certosino e ammirevole equilibrio si è tenuto conto delle esigenze, che non ho motivi di non ritenere valide, di Napoli e Salerno, ma continua da anni una sottovalutazione inaccettabile e una trascuratezza nei confronti di Castellammare e del suo Porto che non può passare più sotto silenzio.
Si persevera nella sottovalutazione,dopo il documento strategico del 2021 dell’AdSP , che già conteneva proposte e valutazioni confuse e sbagliate per Castellammare, e dopo che da anni ,almeno dal 2007 , non si riesce a predisporre il Piano Regolatore Portuale.
Castellammare, grazie ai suoi operatori, sta dimostrando di avere grandi potenzialità, e questa esperienza andrebbe curata, sostenuta, perché potenzia l’offerta portuale della Campania, oltre che essere un punto essenziale per la ripresa di Castellammare, per recuperare pienamente la funzione del Centro Antico, per rilanciare il Cantiere.
Il Porto Antico e Marina di Stabia rappresentano presenze strategiche , sulle quali far leva.
Bisognerebbe intervenire per eliminare la confusione esistente, le zone di degrado, per abbattere strutture che versano in uno stato vergognoso e utilizzare bene quelle che invece potrebbero ospitare attività, servizi e creare lavoro. Oggi mi si consenta di sottolineare quest’aspetto: Castellammare ha ricevuto per investimenti meno di quello che ha dato per canoni demaniali. Non è accettabile.
Dobbiamo aprire in positivo una discussione su questi punti, far sentire forte la voce di quanti operano in settori strettamente interessati alla ripresa delle attività turistiche, commerciali, della ristorazione, dei servizi.
Dalla città si tanno levando appelli che chiedono che si lavori a un cambiamento. È auspicabile che a raccogliere questa spinta siano in primo luogo la Commissione straordinaria che oggi regge il Comune, la Regione, la Città M, l’AdSP, il commissario alle Zes e altri. Si apra, nelle forme che si ritiene di utilizzare, un confronto per delineare soluzioni e scelte utili.
Il silenzio e la disattenzione proprio no, questa Città non li merita.
Salvatore Vozza
16.01.2023