Vozza scrive a De Luca , al commissario Cannizzaro e al direttore generale dell’Asl Na 3 “Bene le scelte della Regione per il nuovo San Leonardo evitiamo strappi che possano svuotare l’ospedale”.
Una nota per accendere i riflettori sul presidio ospedaliero di Castellammare . Uno scritto che analizza lo stato di cose e invita alla riflessione su quello che deve essere il presente e il futuro del San Leonardo evitando strappi che possano depotenziare l’ospedale.
Non basta per l’ex sindaco di Castellammare dislocare l’ospedale nell’ex complesso termale del Solaro ma occorre una presa di coscienza seria da parte delle istituzioni preposte.
“Il Presidio di Castellammare, – si legge pur attraversando un periodo di forti criticità, soprattutto per il continuo e massivo afflusso di pazienti al Pronto Soccorso e la carenza di personale che ne compromette la piena funzionalità, presenta indiscusse eccellenze nelle varie branche mediche, chirurgiche e dell’area materno infantile: basti pensare, a mero esempio, al Reparto di Ginecologia (con 1025 bambini nati nel 2022).
La Neonatologia, che offre un importante servizio di Terapia Intensiva Neonatale; ma anche il Reparto di Nefrologia e Dialisi, la Chirurgia, l’Ortopedia il Reparto di Otorino e Oculistica che è sottostimato rispetto alle grandi potenzialità che potrebbe offrire e la Neurologia che fa parte della rete Stroke della Campania, insieme con il reparto di Cardiologia.
E proprio riguardo il Reparto Cardiologia corre l’obbligo di fare una considerazione:
Il D.C.A. N. 64 del 16.07.2018 in funzione del Piano Regionale della Rete dell’Emergenza Cardiologica Campana (Rete IMA), prevede in prima applicazione il P.O. San Leonardo quale Centro Spoke e, a regime, come Centro HUB della Macro Area Napoli 3 Sud. Cancellare il San Leonardo da questa rete apparirebbe sbagliato, un ulteriore strappo.
L’installazione del Servizio di Emodinamica al P.O. San Leonardo è di fondamentale importanza perché si possa dare piena attuazione a quanto previsto dal DCA e pertanto non si spiegano i ritardi all’avvio dei lavori, considerato che è stato già approvato il progetto esecutivo di 2 milioni di euro, sono stati individuati gli spazi ed è stata espletata anche la relativa gara d’appalto.
Sarebbe assurdo se, per qualche ripensamento, si perdesse l’occasione di offrire all’intera popolazione di un ampio bacino d’utenza un servizio di fondamentale importanza per una patologia tempo dipendente e anche di dare modo alle eccellenze professionali del San Leonardo di mettersi al servizio dei pazienti. Già oggi il San Leonardo dovrebbe essere capace di offrire prestazioni medico-chirurgiche di qualità, proprie di un D.E.A. di II LIVELLO.
Mi rivolgo a voi, dunque, affinché contenuti che sono già presenti nel vostro lavoro, diventino parte integrante e obbiettivi, in una visione di prospettiva futura, del nuovo Piano Aziendale: quanto deliberato dalla Giunta Regionale il 31 gennaio 2023, le misure per sostenere l’attuale Ospedale e nel contempo l’apertura di un confronto per programmare un futuro per l’attuale struttura che lo ospita”.