Terme e Sorgenti, la città ha bisogno di risposte

Castellammare, 21 Aprile: In un momento così delicato per la storia delle acque e delle sorgenti di Castellammare di Stabia è il caso di dare risposte alla città. Lo chiede Salvatore Vozza che in una lunga riflessione affidata al blog “Lo Scaffale“ fa appello alla chiarezza.


La manifestazione delle associazioni di qualche settimana fa e l’acquisto ieri all’asta da parte del Comune dello stabilimento dell’ex Acetosella sono due momenti importanti.


“Le Associazioni e cittadini – si legge nel documento – hanno manifestato per conoscere le ragioni che, da più di un anno, hanno determinato la chiusura delle fonti dell’Acetosella e dell’Acqua della Madonna.

È grande la preoccupazione da parte della città che sulla risorsa e varietà delle sue acque minerali ha fondato un pezzo forte non solo della sua identità, ma anche della sua economia con i due stabilimenti termali e le aziende per l’imbottigliamento.

L’aggiudicazione all’asta dell’immobile dell’Acetosella da parte del Comune, è un fatto importante, un segnale che potrebbe indicare che si è imboccata la strada non solo del rilancio, dell’imbottigliamento, ma anche dell’insieme delle attività termali nel Centro Antico.

La scelta dei Commissari di partecipare all’asta, impegnando oltre sei volte l’importo posto, più di seicentomila euro, presuppone che esista un piano industriale.

Un piano – prosegue Vozza – che dovrebbe avere al centro anche un fondato progetto per la riapertura delle Antiche Terme, per la tutela delle fonti ,e che sia in grado di rispettare i tempi, assegnati per l’utilizzo dei 12 milioni di euro, dal Contratto istituzionale di sviluppo (Cis).

Se cosi non fosse,anche con le migliori intenzioni, si rischierebbe di improvvisare e di non smuovere l’attuale situazione stagnante, contrassegnata da forti difficoltà e da errori”.

Nel documento si richiamano la ristrutturazione delle Antiche Terme e l’impegno per il parco urbano delle acque, sottolineando la volontà della regione per la dislocazione del San Leonardo nell’ex complesso del Solaro.

“La situazione reclama chiarezza rispetto ai ritardi e alle lentezze. Abbiamo alle spalle un periodo buio per il termalismo stabiese, da quasi 10 anni siamo fuori dal settore termale italiano. Nei prossimi mesi, – conclude Vozza- nonostante i ritardi già accumulati, abbiamo la possibilità concreta, se difendiamo le sorgenti, di mettere in atto un progetto di rilancio”.

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