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No a giudizi ingenerosi su Castellammare. Difendere la Città e aprire una riflessione seria su quanto è avvenuto e sul futuro.
Sta diventando sempre più difficile, se non si parte dalle emergenze e dai problemi veri di Castellammare, partecipare o anche solo seguire la discussione che si sta sviluppando in città, in modo più intenso, dopo lo scioglimento del Consiglio Comunale.
Eppure, del confronto, della partecipazione attenta, la città avrebbe grande necessità, ma pur in presenza di fermenti provenienti da diverse, realtà- dalle associazioni al mondo cattolico- quel che rischia di prevalere, in assenza di un’iniziativa che costruisca soluzioni condivise, è lo sconforto.
Un pessimismo alimentato da chi pensa di trarre vantaggi elettorali dalla rabbia dei cittadini; da quanti s’illudono, con qualche post e con giudizi tagliati con l’accetta, di aver dato il proprio contributo.
A maggior ragione non aiuta quando a dare giudizi, sono esponenti della magistratura e /o funzionari dello Stato.
Sulla stampa del 22 aprile i titoli di due articoli per due iniziative chiariscono bene il clima: quella cui ha partecipato il Prefetto Cannizzaro che guida la Commissione Straordinaria e che non perde occasione per esprimere su Castellammare e su noi cittadini, giudizi piuttosto sommari (Resteremo altri 12 mesi. Stabiesi, troppi lamenti); l’altra con il Gip del Tribunale Maria Concetta Criscuolo (Criscuolo condanna la politica e “comunali”. Gli ultimi 25 anni sono stati un disastro).
Alle dichiarazioni del prefetto Cannizzaro si deve necessariamente rispondere in modo fermo che – se nessuno nega la presenza, il peso e il ruolo della camorra, fenomeno serissimo come dimostrano gli scioglimenti di tanti C.C. – Castellammare non può essere ridotta a luogo di camorra o di lamentosi, mentre penso che sarebbe utile approfondire, le affermazioni di una stabiese impegnata anche nel sociale, come la Dott.ssa Criscuolo.
Si tratta in alcuni casi di “sentenze politiche”, giudizi, analisi e ricostruzioni poco informate, che francamente sconcertano.
Alla città servirebbe, invece, una ricostruzione seria su quanto è avvenuto in questi anni, fatta senza risparmiare niente a nessuno, ma in modo puntuale e documentato. Del resto non penso che né il Prefetto Cannizzaro, né il Magistrato Criscuolo accetterebbero un giudizio sommario su tutti i Prefetti o su tutti i Magistrati. E dunque perché per chi ha fatto o fa politica dovrebbe accettare la valutazione di chi se la cava con un generico tutta la politica degli ultimi 10, 20, 30 è responsabile? Non lo accetto e non sto zitto.
Le critiche, i giudizi sull’operato, la non rielezione nel 2010 li ho sempre accolti con rispetto verso i cittadini.
Un sindaco però è tenuto a presentare alla fine del suo mandato, la relazione di attuazione del programma per gli anni in cui ha governato.
In quel documento presentato al Consiglio Comunale, per quanto concerne i miei 5 anni, sono riportate in modo puntuale le cose fatte.
Non ho da vergognarmi per come ho svolto la mia funzione nell’istituzione e in particolare per i 5 anni in cui ho avuto l’onore di ricoprire la carica di Sindaco.
In ogni caso, anche da quando si è insediata la commissione, non mi sono sottratto mai a nessun confronto, ho sempre scritto e detto che se la città presenta problemi chi come me ha governato, non può tirarsi fuori dalle responsabilità; non mi sottrarrò nemmeno adesso con chi volesse discutere nel merito e non sulla base di fandonie e di ricostruzioni false.
Una verifica su gli ultimi 25 anni e oltre, come consiglia la dott.ssa Criscuolo, è giusto e opportuno farla.
Suggerirei di partire dalla relazione sullo stato della città, che il Prefetto Sottile depositò a novembre del 1992, a conclusione del periodo di commissariamento ordinario, tra lo scioglimento del Consiglio Comunale e le amministrative delle stesso anno.
Alla mia città e alla politica devo molto, tutto quello che ho fatto e gli incarichi ricoperti. La politica è per me una grande passione, non dipende dai ruoli che si ricoprono; è stata ed è quella spinta che anche nei momenti più difficili porta a credere che vale la pena battersi per migliorare e cambiare le cose. Penso che la speranza non debba mai spegnersi.
Salvatore Vozza, 23 Aprile 2023
Terme e Sorgenti, la città ha bisogno di risposte
Castellammare, 21 Aprile: In un momento così delicato per la storia delle acque e delle sorgenti di Castellammare di Stabia è il caso di dare risposte alla città. Lo chiede Salvatore Vozza che in una lunga riflessione affidata al blog “Lo Scaffale“ fa appello alla chiarezza.
La manifestazione delle associazioni di qualche settimana fa e l’acquisto ieri all’asta da parte del Comune dello stabilimento dell’ex Acetosella sono due momenti importanti.
“Le Associazioni e cittadini – si legge nel documento – hanno manifestato per conoscere le ragioni che, da più di un anno, hanno determinato la chiusura delle fonti dell’Acetosella e dell’Acqua della Madonna.
È grande la preoccupazione da parte della città che sulla risorsa e varietà delle sue acque minerali ha fondato un pezzo forte non solo della sua identità, ma anche della sua economia con i due stabilimenti termali e le aziende per l’imbottigliamento.
L’aggiudicazione all’asta dell’immobile dell’Acetosella da parte del Comune, è un fatto importante, un segnale che potrebbe indicare che si è imboccata la strada non solo del rilancio, dell’imbottigliamento, ma anche dell’insieme delle attività termali nel Centro Antico.
La scelta dei Commissari di partecipare all’asta, impegnando oltre sei volte l’importo posto, più di seicentomila euro, presuppone che esista un piano industriale.
Un piano – prosegue Vozza – che dovrebbe avere al centro anche un fondato progetto per la riapertura delle Antiche Terme, per la tutela delle fonti ,e che sia in grado di rispettare i tempi, assegnati per l’utilizzo dei 12 milioni di euro, dal Contratto istituzionale di sviluppo (Cis).
Se cosi non fosse,anche con le migliori intenzioni, si rischierebbe di improvvisare e di non smuovere l’attuale situazione stagnante, contrassegnata da forti difficoltà e da errori”.
Nel documento si richiamano la ristrutturazione delle Antiche Terme e l’impegno per il parco urbano delle acque, sottolineando la volontà della regione per la dislocazione del San Leonardo nell’ex complesso del Solaro.
“La situazione reclama chiarezza rispetto ai ritardi e alle lentezze. Abbiamo alle spalle un periodo buio per il termalismo stabiese, da quasi 10 anni siamo fuori dal settore termale italiano. Nei prossimi mesi, – conclude Vozza- nonostante i ritardi già accumulati, abbiamo la possibilità concreta, se difendiamo le sorgenti, di mettere in atto un progetto di rilancio”.
È necessaria una nuova discussione. La Commissione Straordinaria raccolgaquesta esigenza. Appello per i lavori della Circumvesuviana.
Sabato 25, quasi a fotografare la situazione attuale di Castellammare, il tg3 Campania ha trasmesso due servizi sulla nostra città: l’aggressione gravissima a una docente del liceo classico e l’allarme lanciato dal sindacato dei metalmeccanici sulle condizioni della città e su due vertenze: quella relativa alla difficile situazione dei lavoratori ex Meb – rimasti anche senza ammortizzatori sociali- e quella legata alle scelte da compiere e agli investimenti necessari per assicurare una prospettiva solida a Fincantieri.
L’emergenza determinata dallo scioglimento del Consiglio con il Comune affidato a una Commissione Straordinaria, il clima politico , sempre di più influenzato dall’avvicinarsi della scadenza elettorale, rischia di dar vita a una strana situazione, nella quale temi e argomenti importantissimi -posti giustamente all’attenzione della città , attraverso i social, i giornali , nel corso di incontri o con comunicati di forze politiche e associazioni – compaiono e spariscono, senza che si arrivi ad una loro definizione, a individuare soluzioni e anche responsabilità precise. Penso al PUC, al fallimento delle Terme, alla situazione delle sorgenti e alle preoccupazioni sorte per la chiusura dell’acqua della Madonna, alla vicenda del tunnel sotto la collina di Varano e del sottopasso del San Marco, al pericoloso e inaccettabile svuotamento del nostro Ospedale.
Penso anche allo stato di attuazione per Castellammare del Pnrr e del CIS a cui sono legate le reali possibilità di dare risposte al Rione Savorito, al Centro Antico, alla ripresa delle attività termali, alle A.Terme, al Porto Antico , a soluzioni nel campo energetico e del digitale; cito ancora in ultimo, per non allungare l’elenco, la delicata e complessa vicenda della gara per i rifiuti, si tratta del più consistente appalto indetto dal Comune. Dei problemi emersi sul funzionamento di questo servizio se ne discusse in Consiglio Comunale e di recente, per varie ragioni – in primo luogo legate al piano posto a gara – la questione è stata al centro di scioperi e critiche anche da parte del sindacato.
Sbaglierò ma, senza mettere ordine, senza verificare se sulle soluzioni che si pensa di adottare ci sia o meno un consenso della città, si rischia di accentuare la sensazione che la città sia in bilico, sospesa e paralizzata.
Ho letto il documento sullo stato di attuazione del Pnrr a Castellammare, pubblicato sul sito del Comune, e ne ho ricavato la sensazione che, senza uno sforzo straordinario, non riusciremo a rispettare i tempi previsti; problema che per la verità interessa gran parte dei Comuni che, per queste ragioni, hanno chiesto si rivedano modalità e tempistiche. Tuttavia il quadro delle attività descritto nel documento appare sostanzialmente fermo al 2022; se trovasse conferma questa lettura,si tratterebbe di ritardi gravi che andrebbero recuperati con misure straordinarie.
Chiedo : è possibile, se le procedure lo consentono, farsi affiancare da strutture Universitarie ?
Ci sono altre misure da prendere per sostenere e aiutare il lavoro degli uffici comunali e dei consulenti già nominati? Insomma, si scelga quello che possa essere utile ;tutto pur di evitare che la città debba restituire queste risorse! E’ utile parlare chiaro adesso , siamo ancora in tempo per evitare che la città riceva un nuovo colpo.
Insieme a questo aspetto,è necessario che si affronti anche quello che attiene ai contenuti, alle scelte che sono proposte. Sono scelte e contenuti che necessitano di un maggiore approfondimento.
Le responsabilità della politica per queste vicende irrisolte da tempo sono chiare. Adesso è possibile , con l’attenzione a non caricare sulle spalle della Commissione Straordinaria pesi e compiti eccessivi, chiedere, se da parte dei Commissari, si poteva e si può ancora fare qualcosa per ascoltare la città ?
Si tratta di una richiesta legittima. Tra meno di un anno si voterà e ci sono scelte da assumere oggi che peseranno e condizioneranno la vita della città per un lunghissimo periodo, molto oltre i 18-24 mesi del commissariamento.
Come credo,allo stesso tempo, sia necessario interrogare e coinvolgere anche gli altri attori, Istituzionali e non, sui temi richiamati. Per quanto mi riguarda, con questo spirito ho indirizzato un appello che allego -già prima mi ero rivolto a Regione e EAV- al Direttore generale del Parco Archeologico di Pompei e al Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, affinché non cali il silenzio sulla vicenda Circumvesuviana. Eav invece di fermare i treni- come sta accadendo anche in questi giorni -creando disagi ai pendolari, ai turisti, farebbe bene a sospendere i lavori e a riflettere sulle correzioni da apportare!
È necessario farsi ascoltare anche su altri temi e farlo assieme, come città , perché avrebbe più forza.
Senza questo sforzo, questo stimolo a produrre un cambiamento nelle nostre relazioni sociali e politiche, non riusciremo neanche a distinguere quali temi stanno evolvendo in modo cautamente positivo da quelli che sono invece fermi da anni. L’intervento ipotizzato dalla Regione – ad esempio – per impedire che il patrimonio termale finisca nelle mani sbagliate e per realizzare un nuovo presidio sanitario, ci da l’opportunità anche di cogliere nuove disponibilità. Ciò non deve servire per occultare responsabilità ed errori, ma per guardare con fiducia anche a ciò che si sta muovendo, per aprire un confronto anche sulle possibilità che si prospettano per il Centro congressi e il Parco dei Cigni, sulla stessa missione da assegnare alle A.Terme.
Questa situazione d’incertezza e sfiducia si sbloccherà, solo se la corsa a pubblicare post, sarà sostituita da una visibilità fondata su uno sforzo comune.
Castellammare ha le energie , in primo luogo i giovani, le competenze in tanti campi, per imboccare,insieme, come stabiesi, la strada della ripresa e del rilancio.
Eav, porto, ospedale, terme: fermiamo lo scippo alla città
“Su Castellammare occorre una riflessione ed una seria presa di coscienza. Castellammare appare una città sospesa, ho usato già, in passato ,questa espressione che secondo me da l’immagine di come appare la città e non solo a noi che la viviamo.
Da una parte le Terme strappate alla città, la vertenza Meb relegata – dopo le passerelle dei mesi precedenti – in fondo a C.so De Gasperi, le condizioni dei nostri quartieri, le scelte incerte e non chiare che penalizzano il nostro Ospedale; dall’altra concrete possibilità e risorse per realizzare in concreto interventi attorno a Fincantieri, ai due Porti, al turismo, alla ristorazione e all’accoglienza ,alla riconversione di aree e strutture abbandonate.
Ma sono risorse e occasioni che potremmo perdere, se non ci diamo da fare, se non costringiamo gli altri livelli che contribuiscono al governo dei processi che ricadono sul nostro territorio, a impegnarsi con serietà. Castellammare va difesa non in nome di vecchi e inconcludenti campanilismi, ma con un progetto e costruendo una rete istituzionale, associativa e politica, a partire dal rapporto con i sindaci del comprensorio.
Dobbiamo farlo adesso! Poi verrà anche il tempo dei programmi ambiziosi che si presenteranno per le elezioni, per evitare che, mentre ipotizziamo quale futuro costruire, ci “scippino il presente” e ciò che ci spetta.
Non è quest’ultima un’affermazione campata in aria, l’ammontare dei finanziamenti dai quali siamo esclusi è impressionante:
- PNRR portualità 375 mln di euro (Na e Sa): Castellammare esclusa;
- EAV 292 mln di euro per Il Piano C.mmare – Sorrento.
Nei fatti non si fa nessuna scelta per investire veramente su C.mmare.
Si trafora Varano, si isola una parte della città come il San Marco e non si spreca una parola per chiarire come si pensa di mantenere gli impegni assunti (le nuove stazione di C.mmare Pioppaino, Centro, Terme ed i nuovi
parcheggi).
Lo svuotamento dell’Ospedale, un DEA di primo livello, completa, infine, questo quadro già di per sé pesante. Assisteremo anche alla possibile uscita dalla rete IMA (Infarto del Miocardio Acuto) senza dire niente, a causa del blocco insensato e voluto, nonostante i finanziamenti stanziati, dell’emodinamica?
In questo quadro di chiaroscuri, emerge il primo segnale positivo per la disponibilità della Regione a valutare la realizzazione di un nuovo presidio sanitario negli spazi delle Nuove Terme. sarebbe il caso che i Commissari chiedessero aggiornamenti sulla proposta avanzata dalla Regione Campania per non correre il rischio che i beni vadano all’asta.
Mentre scrivo questa riflessione mi informano che nell’ex complesso delle Nuove Terme a Scanzano continuano furti e saccheggi. In questo quadro la vicenda Eav è solo l’ultimo tassello di un puzzle che diventa giorno dopo giorno più desolante. Già nei giorni scorsi ho proposto di fermare tutto, una sospensione che consenta di approfondire i temi emersi e le novità intervenute.
Spero che i Commissari intervengano, che siano il dott. De Gregorio, Presidente dell’EAV, e la Regione stessa ad assumere una forte iniziativa.Fermiamoci, dopo trent’anni di ritardi certo non possono arrecare disturbo pochi mesi. Per chi volesse leggere affido al blog lo scaffale questa mia riflessione.
Piano EAV sono indispensabili dei chiarimenti e una nuova sfida per Castellammare. La prima cosa da fare è fermare i lavori e rispettare gli impegni presi.
“Leggendo il piano presentato nei giorni scorsi alla stampa – spiega Salvatore Vozza- salta subito all’occhio che nel piano di EAV di 292 mln Castellammare di Stabia è citata per i lavori concernenti la località di Pozzano, la cui stazione sarà destinata esclusivamente all’uscita di emergenza in galleria.
Il Piano propone importati e opportuni interventi di riqualificazione delle stazioni e gallerie, per la Penisola Sorrentina. Si tratta d’investimenti importanti per superare i ripetuti disagi che ormai sono all’ordine del giorno.
In questo contesto va ad inserirsi il raddoppio del tratto Torre Annunziata- Castellammare oggi sotto i riflettori dopo le recenti scoperte di reperti archeologici Su Castellammare va aperta una riflessione seria a partire dal rispetto degli impegni presi e concordati.
Occorre un atto di responsabilità si fermino i lavori e si avvii una riflessione seria su questa linea.
I lavori Eav stanno pesantemente impattando sulle due colline di Varano e del Solaro. Al di là delle valutazioni sulla fragilità nota dei costoni, gli interventi possono essere un’occasione per ridurre i rischi e di valorizzazione del patrimonio archeologico nascosto della città, a partire da Grotta San Biagio.
Questa circostanza, unitamente alla individuazione sulla collina del Solaro della cd. Villa romana del Belvedere (già indagata dai Borbone nel 1781) e del sistema di collegamento tra la stessa villa e la base della collina in età romana durante i saggi archeologici preventivi del cantiere di raddoppio della linea Circumvesuviana tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, rappresenta l’occasione per rimodulare i fondi disponibili in un sistema di integrazione tra la Circumvesuviana e il sito di Stabiae. E allora propone Vozza si utilizzino pertanto i fondi per:
- scavare e restaurare l’intera area del Poligono di Tiro/Grotta San Biagio creando un accesso dal basso agli Scavi di Stabiae riutilizzando le rampe di età romane già indagate negli anni 80 del XX secolo
- creare una Porta di accesso/punto di accoglienza agli Scavi di Stabiae nei locali della stazione in via di dismissione di “Via Nocera”
- scavare i resti romani riaffiorati in queste settimane e la Villa del Belvedere e quelli in piazza Unità d’Italia già individuati nel 2019, creando un nuovo attrattore culturale nel cuore di Castellammare
- fare di Castellammare Centro una “Stazione dell’archeologia” e creare un percorso di visita pedonale verso la collina del Solaro, all’interno della stazione di Castellammare di Stabia centro che possa condurre direttamente al Parco della Nuove Terme risalendo verso Villa Weiss, lungo il tracciato della galleria esistente: questo cammino interno alla stazione è possibile e potrebbe creare un’integrazione turistica con la funivia del Faito, oltre che consentire di raggiungere il Solaro da piazza Unità d’Italia
- creare una navetta interna turistica Eav che colleghi Varano – Parco Nuove Terme/Solaro – Museo di Quisisana stazioni ferroviarie Circum e Trenitalia – Marina di Stabia – porto di Castellammare di Stabia.
- Riaprire la stazione di Castellammare Terme
- Riaprire la stazione di Pozzano
- Ripristinare la fermata di Ponte Persica
Più rispetto per Castellammare e Stabiae
L’ultimo ritrovamento nell’area in cui insiste il cantiere per i lavori del raddoppio della Circumvesuviana nella tratta Napoli – Sorrento non mi trova sorpreso ad affermarlo è Salvatore Vozza. “In più occasioni abbiamo posto l’accento sulla necessità di fermare quei lavori”.
Quanto sta accadendo ed è accaduto nel silenzio dei vertici della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’area metropolitana di Napoli e nella caparbietà a rifiutare un confronto dell’Eav è inaccettabile.
Questo è il terzo ritrovamento archeologico che avviene a distanza di qualche anno. Tutti ricordiamo quanto accaduto nella piazza antistante la stazione di Castellammare centro della Circumvesuviana e in via R. Margherita. Anche allora scavando a piazza Unità d’Italia vennero fuori dei reperti, il cantiere fu bloccato e i resti ricoperti.
Questa volta – aggiunge l’ex sindaco Vozza – era ancora più scontato ed evidente che sarebbero spuntati reperti dell’antica Stabiae (quelle ritrovate sarebbero mura antiche che hanno l’aspetto di cisterne di epoca romana); questa volta si è aperto un cantiere in grande stile sul fronte della collina di Varano, dove sopra ci sono le ville di Stabiae, dando vita ad uno sperpero di risorse per realizzare un tunnel non solo inutile ma anche dannoso.
Quello che sta avvenendo a Castellammare è intollerabile, gli uffici del Ministero della Cultura hanno sottovalutato l’impatto che avrebbe avuto la realizzazione di quell’opera in un’aria così delicata e che custodisce memorie di grande importanza; l’Eav continua a improvvisare, apre cantieri inutili, mentre chiude stazioni o le ”vende“ come nel caso di Castellammare Terme.
Serve maggiore rispetto verso la nostra Città, di fronte a tutto ciò, penso che sia il caso di aprire una discussione seria per fare scelte coerenti e forse è anche giunto il momento di affidare tutto il territorio comunale di Castellammare al Parco archeologico di Pompei, sottraendolo alla giurisdizione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Area metropolitana di Napoli, proprio perché su Stabiae serve uno sguardo unitario e la divisione tra due uffici del Ministero della Cultura non è più attuale.
E’ un cambio di rotta e di strategia che farebbe bene a Castellammare e alla tutela e valorizzazione dei tesori di Stabiae. Auspico anche un’iniziativa del commissario pref. Cannizzaro per ridiscutere dei programmi Eav su Castellammare e sulle scelte per una più efficace tutela da parte del Ministero della Cultura.
Vozza scrive a De Luca , al commissario Cannizzaro e al direttore generale dell’Asl Na 3 “Bene le scelte della Regione per il nuovo San Leonardo evitiamo strappi che possano svuotare l’ospedale”
Vozza scrive a De Luca , al commissario Cannizzaro e al direttore generale dell’Asl Na 3 “Bene le scelte della Regione per il nuovo San Leonardo evitiamo strappi che possano svuotare l’ospedale”.
Una nota per accendere i riflettori sul presidio ospedaliero di Castellammare . Uno scritto che analizza lo stato di cose e invita alla riflessione su quello che deve essere il presente e il futuro del San Leonardo evitando strappi che possano depotenziare l’ospedale.
Non basta per l’ex sindaco di Castellammare dislocare l’ospedale nell’ex complesso termale del Solaro ma occorre una presa di coscienza seria da parte delle istituzioni preposte.
“Il Presidio di Castellammare, – si legge pur attraversando un periodo di forti criticità, soprattutto per il continuo e massivo afflusso di pazienti al Pronto Soccorso e la carenza di personale che ne compromette la piena funzionalità, presenta indiscusse eccellenze nelle varie branche mediche, chirurgiche e dell’area materno infantile: basti pensare, a mero esempio, al Reparto di Ginecologia (con 1025 bambini nati nel 2022).
La Neonatologia, che offre un importante servizio di Terapia Intensiva Neonatale; ma anche il Reparto di Nefrologia e Dialisi, la Chirurgia, l’Ortopedia il Reparto di Otorino e Oculistica che è sottostimato rispetto alle grandi potenzialità che potrebbe offrire e la Neurologia che fa parte della rete Stroke della Campania, insieme con il reparto di Cardiologia.
E proprio riguardo il Reparto Cardiologia corre l’obbligo di fare una considerazione:
Il D.C.A. N. 64 del 16.07.2018 in funzione del Piano Regionale della Rete dell’Emergenza Cardiologica Campana (Rete IMA), prevede in prima applicazione il P.O. San Leonardo quale Centro Spoke e, a regime, come Centro HUB della Macro Area Napoli 3 Sud. Cancellare il San Leonardo da questa rete apparirebbe sbagliato, un ulteriore strappo.
L’installazione del Servizio di Emodinamica al P.O. San Leonardo è di fondamentale importanza perché si possa dare piena attuazione a quanto previsto dal DCA e pertanto non si spiegano i ritardi all’avvio dei lavori, considerato che è stato già approvato il progetto esecutivo di 2 milioni di euro, sono stati individuati gli spazi ed è stata espletata anche la relativa gara d’appalto.
Sarebbe assurdo se, per qualche ripensamento, si perdesse l’occasione di offrire all’intera popolazione di un ampio bacino d’utenza un servizio di fondamentale importanza per una patologia tempo dipendente e anche di dare modo alle eccellenze professionali del San Leonardo di mettersi al servizio dei pazienti. Già oggi il San Leonardo dovrebbe essere capace di offrire prestazioni medico-chirurgiche di qualità, proprie di un D.E.A. di II LIVELLO.
Mi rivolgo a voi, dunque, affinché contenuti che sono già presenti nel vostro lavoro, diventino parte integrante e obbiettivi, in una visione di prospettiva futura, del nuovo Piano Aziendale: quanto deliberato dalla Giunta Regionale il 31 gennaio 2023, le misure per sostenere l’attuale Ospedale e nel contempo l’apertura di un confronto per programmare un futuro per l’attuale struttura che lo ospita”.
Salvatore Vozza scrive a Cannizzaro “La realizzazione del polo sanitario non può essere slegata dalla ripresa delle attività termali nelle Antiche Terme. Su Antiche Terme non possiamo ogni volta ripartire da zero”.
Alla vigilia dell’ incontro convocato dalla Commissione straordinaria sulle prospettive di Fincatieri e del Porto Antico, Salvatore Vozza scrive al prefetto Cannizzaro.
“L’incontro del 14 febbraio, riveste una grande importanza al fine di mettere un punto fermo su programmi e investimenti che consentiranno di sostenere lo sviluppo di attività che hanno un peso rilevante per la ripresa della città.
La soluzione prospettata dalla Regione dell’istituzione del Polo Sanitario è un rimedio positivo e utile che, però, non può nascondere il grave fallimento che l’ha resa necessaria: la scomparsa delle Terme del Solaro a cui si aggiunta la mancata apertura delle Antiche Terme ristrutturate. Da più di otto anni non siamo presenti sul mercato termale. È una situazione che ha un forte impatto negativo e della quale avverto anche il peso e la responsabilità”.
Nella lettera l’ex sindaco Vozza sottolinea la necessità “che si debba compiere uno sforzo per procedere tenendo legati in un’unica sfida la realizzazione del nuovo polo sanitario con quello termale.
In questo contesto il piano per le Antiche Terme diventa ancora più importante, potendo contare su risorse assegnate con il CIS (Pompei–Vesuvio) entro scadenze ben precise. Un piano che definisca anche gli aspetti gestionali, senza i quali il complesso termale continuerà a rimanere chiuso e di nuovo vandalizzato.
Ho segnalato – prosegue Vozza- lo studio di fattibilità tecnico-economico fatto dai tecnici del Comune e da collaboratori dell’ufficio Più Europa a titolo gratuito, per completare il programma di sviluppo delle Antiche Terme . Intervento che fu previsto nel Dos e inviato alla Regione e inserito nel PON Attrattori Culturali –Baia di Napoli”
Sui quartieri non ci possono essere passi indietro
Sullo Scaffale pubblicato il primo dei quaderni sulle periferie della città. Uno sguardo sul rione Savorito-Moscarella: le scelte, gli atti, il passato e il presente di un quartiere che chiede riscatto.
“Una riflessione su Castellammare e sulla sua ripresa non può non tenere dentro – scrive Salvatore Vozza – il tema delle Periferie. Leggo in questi giorni del progetto di Rigenerazione Urbana che dovrebbe interessare il rione Savorito. Fu l’allora sindaco Lino Polito il primo a muoversi per ridare una dignità a questa fetta di città. Tema ripreso da noi sindaci che siamo venuti dopo. Negli appunti che metto a disposizione troverete il lavoro fatto durante gli anni della mia consiliatura. Alla luce di ciò che viviamo adesso se non si dovesse riuscire utilizzare i 15 ml di € attuali ricevuti sul Pnrr, queste risorse andrebbero a sommarsi a quelle già perse negli anni precedenti: 21ml di € per l’housing sociale e 17 ml di € del Contratto di quartiere della periferia Nord. Più di 50 milioni persi, sottratti alla città e a un quartiere; senza considerare quelle avrebbero dovuto apportare i privati.
Un fatto enorme del quale non si può non discutere.
Non è necessario descrivere nel dettaglio la realtà di Savorito-Moscarella, la conosciamo tutti e tutti sappiamo che per far fronte all’emergenza determinata dal terremoto, furono costruiti prefabbricati provvisori per ospitare 189 famiglie, innestando questo insediamento accanto a Moscarella dove già esistevano insediamenti realizzati dall’IACP.
Quei prefabbricati, concepiti per rimanere in piedi per 10 anni, dopo oltre trent’anni non sono stati ancora sostituiti con normali, decenti, e sicure abitazioni.
La situazione è diventata insostenibile per chi è costretto da anni a vivere in quei prefabbricati. Erano stati elaborati progetti avanzatissimi (Contratto quartiere nel 2000, Savorito nel 2009), e questa volta insieme ai progetti erano state reperite anche le risorse per attuarli.
Nel quaderno su SAVORITO-MOSCARELLA, troverete questi progetti e alcuni atti che chiariscono il lavoro fatto.
Il Contratto di Quartiere della Periferia Nord, le procedure di gara per l’appalto si conclusero a fine 2008, dopo i rilievi della Commissione d’accesso e le disavventure interne, tutte rivelatesi infondate come ha accertato la Magistratura, da almeno 10 anni è scomparso dalle vita amministrativa del Comune. Non si è saputo più niente e neanche si è appurato se le risorse stanziate siano ancora disponibili.
Ecco su tutto questo occorre aprire una discussione seria nel metodo anzitutto rendere partecipi la regione, la città metropolitana e l’Iacp.
Per evitare il permanere di aree inaccettabile di degrado, serve una sfida coraggiosa che dobbiamo alla Castellammare dei quartieri.
Da troppo tempo ci trasciniamo nodi e scelte che hanno condizionato la vita della città.
Ne abbiamo discusso poco, con errori commessi da tutti, ma quelle non scelte pesano e ancora condizionano la vita della città e dei quartieri.
Non è semplice definire quali sono, una data precisa; vivono posizioni e punti di vista diversi e aspetti che hanno alimentato anche uno scontro politico e di interessi, non di poco conto.
Nel link che allego troverete il primo dei quaderni che voglio dedicare ai quartieri di Castellammare e i documenti che in questi anni ho raccolto”.